Alberto Bonici, i Beatles e..Borgotaro!

Borgo val di Taro

É cosa nota a molti che Borgotaro, pur essendo un piccolo comune montano, ha dato i natali a diversi personaggi divenuti piuttosto famosi a livello nazionale. Ricordiamo, tra gli altri, Eugenio Bersellini, storico allenatore dell’Inter, o Bruno Raschi, giornalista sportivo e Vicedirettore della “Gazzetta dello Sport”.
 

Il caso di Alberto (Albert) Bonici, tuttavia, è per certi versi ancora più eclatante, perchè la sua vicenda umana si è intrecciata con quella di una delle band in assoluto più grandi della storia della musica. Nientemeno che i Beatles.

Figlio di Giuseppe, emigrato in Scozia per fare il gelatiere a Inverness, Alberto rimase là con la madre Angela anche allorché il padre decise di tornare a Borgotaro, dove aprì un bar-gelateria in via Montegrappa. Era da poco scoppiata la Seconda Guerra Mondiale e, forse per motivi di sicurezza, i due si trasferirono da Inverness a Elgin, piccolo paesino del nord-est scozzese, dove un cugino aveva un locale: il Park Cafè.

 Alberto, dopo aver fatto un corso da ingegnere, tentava qualche affare, poi avendo conosciuto un bravo musicista che si trovava a Elgin per convalescenza, iniziò ad organizzare concerti, fino a diventare nei primi anni sessanta il più importante “pop music promoter” della Scozia. In quel periodo apre una sala da ballo, il Two Red Shoes, e ospita personaggi famosi.
 
 
 
 
Nel 1962 Bonici e Jack Fallon, un suo collaboratore, presero accordi con un gruppo musicale allora semi-sconosciuto, ma promettente, per organizzare una serie di concerti in territorio scozzese a gennaio ’63. Quel gruppo si chiamava Beatles. Pare che Brian Epstein, che rappresentava i Beatles, firmò subito il contratto che gli fu proposto, senza neppure leggerlo. Fu un grave errore! Bonici aveva infatti inserito nel contratto una piccola clausola, che fece la sua fortuna. La clausola prevedeva che, se la band fosse tornata in futuro a suonare in Scozia, avrebbe dovuto farlo alle sue condizioni. Comunque, il contratto fu firmato e i Beatles tennero il loro primo concerto scozzese proprio a Elgin, nel locale di proprietà di Alberto Bonici, il Two Red Shoes. A proposito di quella serata, Ringo Starr dirà in seguito: “Quello di Elgin è stato il concerto più strano in cui ci sia mai capitato di suonare. Eravamo in una stanza a forma di L”.
 
 
Poco tempo dopo, il gruppo era già in vetta alle classifiche inglesi con la canzone “Please Please me”. La primavera successiva, il loro promotore londinese, Arthur Howes, volle organizzare un loro concerto a Glasgow, in Scozia. Amareggiato, scoprì che non era possibile. La clausola su quel vecchio contratto parlava chiaro. Fu costretto, suo malgrado, a chiudere un nuovo accordo con Bonici, accettando le condizioni che il borgotarese gli impose. Bonici continuò ancora a lungo col mestiere di promotore musicale, promuovendo altri due tour scozzesi dei Beatles, e lavorando con altri famosi gruppi, tra cui i Rolling Stones. Nel 1975 decise di abbandonare l’attività nel campo musicale. Chiuse il Two Red Shoes e aprì un hotel alla periferia di Elgin. A chi gli diceva che avrebbe potuto guadagnare di più se si fosse trasferito in una città più grande, come Glasgow, rispondeva senza rammarico: “Elgin è un bel paese”.
 
Alberto Bonici è morto nel 1990.
 
 
I testi di questo post, ci sono stati gentilmente forniti da Massimo Beccarelli (@massimobeccarelli), autore ed editore del blog Lettore di Provincia che ringraziamo affettuosamente.