Una passeggiata nella storia: la Chiesa di Sant'Antonino
Borgo val di TaroSpesso, da bambina, mi sono ritrovata in questa grande chiesa: col catechismo, a Natale o a Pasqua, ma mai da sola.
Il silenzio che vi si forma all'interno della struttura deserta e la luce timida della primavera, le donano un tocco imponenza a cui non avevo mai fatto caso durante le affollate messe domenicali.
La lunga navata conduce al piccolo altare rialzato in marmo bianco e rosso di Francia, da cui spicca immediatamente l'imponente Altare Maggiore che nasconde dietro di sè il coro in legno di noce.
Sicuramente una delle cose più belle che si trovano all'interno della chiesa è l'Organo Serassi: esso incombe sull'entrata, fu costruito nel 1795 dal famoso artista Serassi ed è contornato da una grande cornice, che comprende oltre a immagini religiose, anche lo stemma del Giglio Farnesiano di Borgotaro. Questo enorme strumento è spesso soggetto di meravigliosi concerti lirici, a cui io stessa ho avuto il piacere di ascoltare.
Un altro importante particolare della chiesa è il pulpito: era il podio in cui i preti erano soliti recitare le prediche per essere uditi da tutti. Ora che ho avuto la possibilità di guardarlo nei minimi dettagli, mi sono accorta che è molto più scuro rispetto al resto della chiesa e dà quasi un senso di inquietudine dovuto anche ai grandi angeli ad ali spigate che caratterizzano la base del pulpito.
Immediatamente a destra del podio, si trova il meraviglioso Altare del Crocifisso intagliato nel legno e dipinto d'oro. Esso rappresenta non solo la Crocifissione di Cristo, bensì trasmette anche anche paura a causa degli angeli presenti sulle due colonne esterne e delle rappresentazioni di infedeli in fiamme, finalizzati a spaventare coloro che non erano buoni religiosi. Mi ha sempre colpito notevolmente quest'imponente opera, ma solo adesso sono riuscita a cogliere significati a cui prima non avevo mai fatto caso.
Proprio di fronte all'Altare del Crocifisso vi è l'Altare del Sacro Cuore, il quale non ospita soltanto una magnifica statua di Cristo, contornata da un'elaborata cornice, ma ai piedi di essa sono presenti le spoglie di Sant'Antonino, da cui la chiesa prende il nome.
Dopo questa passeggiata all'interno della "Chiesa dei Leoni" (soprannominata così dagli abitanti del paese, perché i lati dell'entrata sono caratterizzati da due leoni in marmo) ho scoperto nuove cose, ho visto con occhi diversi e meravigliati la struttura che ho sempre avuto sotto al naso e a cui non ho mai dato molta importanza; ora capisco perché tanti turisti ne restano affascinati e vogliono immortalare la chiesa con numerose foto ricordo.
Foto e testo di Delgrosso Elisa